Costruire relazioni
Oggi condivido un racconto personale per cercare di sottolineare l’importanza cruciale del costruire relazioni nelle nostre vite.
Qualche anno fa, in una domenica piovosa di febbraio, mi trovavo a Napoli per un impegno lavorativo, avevo da poco cominciato la mia carriera da libero professionista. Ero agli inizi e quel giorno in particolare ero molto pensieroso per il mio futuro, pieno di dubbi e timori con una domanda precisa che mi ronzava in mente: ce la farò?
Stavo per rientrare a casa con un volo e venne un taxi a prendermi in hotel, un signore gentile mi salutò e prese il mio bagaglio mettendolo nel baule. Esitai un attimo ma poi chiesi a quell’uomo educato se potevo sedermi davanti con lui, non volevo stare da solo dietro. Sorridendo mi disse di sì. Mi sedetti al suo fianco e mi parlò della vita, della sua famiglia e mi fece un grande regalo con tutte le sue parole, in qualche modo in quella mezz’ora mi risollevò il morale. Sceso dall’auto mi sentivo meglio, non gli dissi nulla ma vista la sua simpatia e la sintonia nata tra di noi gli chiesi il numero di telefono, così da poterlo chiamare ogni qual volta mi trovavo a Napoli, era il mio modo per ringraziarlo.
Così tutte le volte che mi trovavo a Napoli chiamavo Antonio e mi facevo accompagnare dappertutto, ho dato il suo numero anche ad altre persone e una volta, non direttamente con lui ma tramite sue conoscenze, mi ha fatto fare un'incredibile figura con dei miei clienti stranieri che mi hanno ringraziato infinitamente per quel meraviglioso viaggio nella costiera amalfitana.
Qualche mese fa sono rimasto per una paio di giorni in Campania e Antonio mi ha accompagnato dappertutto, abbiamo parlato di ogni cosa e lavorare con lui che mi faceva compagnia è stato un vero spasso. Parlavamo di tutto io e lui, come due amici.
Questa settimana mi trovavo a Roma per lavoro e purtroppo sono incappato in un grosso contrattempo, le chiavi della mia auto sono rimaste nella borsa di una persona che aveva già lasciato il nostro evento ed era su un treno per Napoli. Inizialmente il panico, io dovevo rientrare a casa e il giorno successivo avevo un esame di Psicologia all’università, erano le 16.15 del pomeriggio. Chiamo la concessionaria per capire se la tecnologia potesse far qualcosa, nulla. Dopo un minuto mi ricordo del mio amico Antonio, lo chiamo e gli chiedo un grosso favore, recuperare le chiavi a Napoli e portarmele a Roma. Lui, che era più lucido di me in quel momento accetta e mi propone di fare il viaggio in treno per arrivare prima a Roma, aveva ragione. Nel giro di pochi minuti si mette in marcia per andare alla stazione centrale di Napoli.
Alle 19.25 lo vedo arrivare tra la folla della stazione Termini con il suo sorriso, mi abbraccia e mi bacia, io piango. Un gesto enorme, straordinario, inaspettato che mi ha fatto profondamente riflettere. Più tardi, come farebbe un buon padre, mi chiama al telefono e mi chiede se ero già uscito da Roma, reiteravo i miei ringraziamenti e lui mi dice una cosa importante: “Giovanni l’ho fatto perché sei tu e perché sei una brava persona”. Antonio è molto più di una brava persona, è una persona straordinaria e auguro a tutti voi di trovare persone come lui. Per inciso non ha voluto nulla, ma cercherò in tutti modi di sdebitarmi un giorno.
La nostra relazione è stata la soluzione ad un grande problema, costruire relazioni sane ed autentiche può migliorare le nostre vite, sapere di poter contare su qualcuno nel momento del bisogno è una delle cose più belle che si possa avere e Antonio quella sera me lo ha ricordato in modo eccezionale.
Un grande abbraccio amico mio e grazie ancora!