Gli alimentari di Massimo sono il massimo

Nelle nostre vite tutti noi siamo portati a fare delle scelte, tantissime scelte. Una di queste, forse tra le più importanti, è quella di scegliere dove vivere, in città, in campagna, in periferia, all'estero, ecc.

Io e la mia famiglia abbiamo deciso di andare ad abitare in un piccolo paese nella provincia veneta, molto vicini ai nostri luoghi natii ma in un piccolo centro che conta circa 1300 abitanti. Nella mia quotidianità sono portato a viaggiare in tutta Italia e anche all'estero e sono abbastanza preposto alla confusione ma per la vita della mia famiglia ho pensato che questa dimensione fosse perfetta per noi. Qui la gente è cordiale, per strada ci si saluta con tutti anche se davvero non ci si conosce.

Nel cuore esatto della cittadina c'è un negozio di alimentari, quello che qui da noi al tempo si chiamava "la bottega". Questi esercizi nati come i funghi nel dopoguerra sono stati letteralmente surclassati dalla nascita dei grandi ipermercati agli inizi degli anni 90, sono due modelli di business completamente differenti. Da una parte troviamo la prossimità alle nostre abitazioni con scelte limitate e prezzi (logicamente per chi lo capisce) più alti e dall'altra parte grande assortimento, pluralità di servizi e prezzi calmierati. Il consumatore moderno nella grande frenesia della sua vita e con il tempo sempre più risicato si è trovato a dover fare delle scelte. Ecco quindi che le grandi superfici hanno surclassato le piccole botteghe, quelle che ci tenevano ancorati ad un romantico passato.

Ma nel mio paesino c'è Massimo, un signore distinto ed educato, che è riuscito a contrastare la supremazia di mezzi della Grande Distribuzione Organizzata semplicemente amando il suo lavoro e i suoi clienti. Massimo e la sua famiglia sono lì da tanti anni e la loro visione lungimirante di mettere il cliente al centro dell'attività gli ha permesso di reggere l'urto. Occupandomi di vendite sono sempre rimasto sorpreso di come un piccolo alimentari di periferia contenesse tutte le competenze moderne per eccellere nella costruzione di relazioni umane. Quando entri sorridono, davvero, non come chi lo sta facendo in maniera teatrale e impostata. Cercano di ascoltarti, di capire cosa possono fare per aiutarti, se hanno ciò che cerchi, ma soprattutto ti fanno sentire importante. Massimo è l'esempio vivente di come anche un'attività che non ha le risorse di una multinazionale può reggere alle grandi difficoltà che derivano dalle crisi planetarie, ma come? Costruendo relazioni vere con i propri clienti, mettendoli al centro di tutto, ascoltandoli e cercando di offrire loro il servizio migliore possibile. E’ evidente come in questo singolo caso sia stata la costruzione di relazioni forti con i clienti a salvare l’intero business, spesso si pensa che il prezzo o la convenienza sia sempre al primo posto per i nostri clienti ma vi posso garantire che non è così. Il mondo del commercio è pieno di esempi che dimostrano che il prezzo è si una delle costanti prese in considerazione nel processo decisionale ma non è sempre al primo posto. Ecco quindi che la lezione appresa da queste piccole realtà è sempre forte e deve farci ricordare di come una buona relazione valga di più di molte offerte o promozioni che pensiamo possano farci guadagnare la fiducia del cliente. L'Italia è piena di Massimo, non dimentichiamocelo, e a loro va tutta la mia stima.

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La vendita fatta male

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Il venditore, il prodotto e il resto del mondo