I bisogni nelle relazioni
Continuo a seguire il filone dell’Ego che ha generato molto interesse sull’argomento e aggiungo un ulteriore tassello che credo possa fare ulteriore chiarezza di come funzioniamo come esseri viventi, di come il nostro Ego possa essere anche un vantaggio in chiave relazionale, e perché no, professionale.
La piramide dei bisogni di Maslow (famoso psicologo statunitense) ci ha dato un meraviglioso spaccato dei bisogni umani e di come, in modo gerarchico, possano evolversi fino ad un livello massimo dove il picco è l’autorealizzazione, in un concetto di interdipendenza con il mondo. Diciamo che capirne il funzionamento può essere utile per capire dove noi, o gli altri in una lettura d'organizzazione, ci troviamo in un preciso momento e di quali siano i nostri bisogni.
Vorrei semplificare ulteriormente la teoria del professore americano distinguendo i bisogni degli esseri umani in ordinari e straordinari. Cominciamo evidenziando come in quelli ordinari si trovino tutte le necessità vitali per la sopravvivenza, nel caso di una normale società moderna li possiamo ricondurre ad avere un lavoro, relazioni sociali positive, in sostanza sono gli stessi evidenziati da Maslow alla base della piramide. Facendo un parallelismo negli ambiti aziendali potremmo dire che il concetto di bisogni ordinari sia riconducibile alle necessità di base, quindi nel caso di una compravendita di beni o servizi sono le condizioni commerciali, la qualità del prodotto, lo stile di fornitura generale dell’azienda proponente.
Veniamo ora ai bisogni straordinari dell’essere umano, molto più radicati e intrinsechi nel proprio Ego. Quest’ultimi sono riconducibili alle più profonde necessità dell’uomo e sono generalizzati in ognuno di noi. Stiamo parlando dei bisogni di sentirsi importanti, riconosciuti, ascoltati e compresi, di essere approvati come persone funzionali alla società di cui facciamo parte, di vedere riconosciuti i nostri valori, di non essere messi in discussione ma di essere addirittura incoronati come detentori di ogni verità terrestre. Quando queste “banali” necessità vengono soddisfatte le persone stanno benissimo e “simpatizzano” in modo esagerato per chi li fa sentire in qual modo. Trovarsi di fronte qualcuno che soddisfa totalmente il nostro Ego ci mette in una difficile condizione di non poterlo rifiutare, andrebbe contro la natura dell’uomo stesso.
Tornado all’esempio di una compravendita fatto in antecedenza, l’errore che spesso si fa negli incontri commerciali è quello di cercare di soddisfare solo le necessità ordinarie, tralasciando totalmente quelle straordinarie. Riuscire nell’intento di soddisfare l’Ego di un cliente potrebbe metterlo in una condizione di difficoltà nel rifiutare una proposta.
Le relazioni umane migliori sono quelle e in cui vengono soddisfatte le necessità più profonde dell’essere umano, non a caso i nostri migliori amici diventano tali perché ci ascoltano, ci capiscono, non ci giudicano e ci fanno sentire importanti.
Apprendere capacità di questo genere per replicarle nelle relazioni quotidiane può portarci a diventare degli autentici costruttori di relazioni, il tutto con un sano principio di autenticità.
Sono conscio che possa sembrare complesso, difatti lo è, perché in prima battuta dobbiamo essere in grado di controllare il nostro Ego che potrebbe non permetterci di dare così importanza agli altri. Se siete intenzionati a sviluppare tale capacità vi confermo che è possibile, qualora vogliate iniziare vi auguro buon lavoro.