La cultura della crescita
In questo articolo vorrei sottolineare come i team migliori siano quelli che abbiano nel proprio DNA una cultura orientata alla crescita. Non sono di certo io che scopro questo concetto ma la pluripremiata psicologa Mary Murphy che è riuscita a spiegare, e a dimostrare, come la costruzione di ambienti organizzativi incentrati sulla crescita porti nel tempo ad ambienti più stimolanti e soprattutto performanti. Ma di cosa parliamo esattamente?
Mary Murphy, basandosi su casi di studio di migliaia di aziende (tra cui Microsoft), ha illustrato come creare ambienti in cui le persone vogliano stare, dove tutti possano prosperare ed esprimere il proprio potenziale, sia individuale che in gruppo.
In un mondo in cui il successo sembra riservato a pochi eletti, la "cultura della crescita” svela un approccio radicalmente nuovo e rivolto alla creazione di organizzazioni che ispirino l’apprendimento e la crescita, di tutti e a tutti i livelli.
Troppo spesso le attuali organizzazioni sono soffocate da rigidi processi, da competenze stereotipate che prevedono quasi una sorta di “copia e incolla” tra un collaboratore ed un altro. L’idea di base che ha portato a questo stile quasi universale è semplice, si tratta di condividere quali sono le caratteristiche migliori di chi ha ottenuto risultati più funzionali agli obiettivi. Il limite di questa attività di modellamento (come direbbe lo psicologo Bandura) è la perdita di coinvolgimento, motivazione e di creatività da parte del personale coinvolto. Insomma sembra proprio che voler un team allineato sui livelli di competenza porti nel lungo periodo ad un lento ma costante abbassamento degli standard di performance.
Instillare una mentalità rivolta alla crescita significa prima di tutto saper comunicare all'organizzazione l’attuale necessità di uno stato mentale rivolto al miglioramento, la crescita individuale è divenuta l’unica modalità su cui potremo evolverci come esseri umani e professionisti. I nostri genitori, non tutti sia chiaro ma molti, hanno cominciato un lavoro e sono arrivati alla pensione quasi facendo le stesse cose. L’essere umano ha una naturale pulsione alla crescita e all’evoluzione, se soffocata può portare a stati di “crisi di autogoverno” che generano confusione e stadi mentali negativi.
Oggigiorno è divenuto importante creare questi ambienti consapevoli dove a tutti viene chiesto lo sforzo di migliorarsi, partendo dalle proprie caratteristiche e divenendo migliori proprio su aspetti personali. Questa crescita verrà poi messa a disposizione del team, proprio dove e quando ce ne sarà più bisogno. Gli aspetti fondamentali di questo processo di miglioramento si concentrano su 2 aspetti principali: la comprensione che dobbiamo migliorarci per evolvere e il fatto che dobbiamo avere un margine di libertà su come e dove migliorarci.
Come sempre spetta ai leader o agli insegnanti (formatori) creare una cultura mentale di crescita, in cui le prassi riescano a motivare, sostenere, premiare l’apprendimento e lo sviluppo di tutti.