Motivare le persone: istruzioni per l’uso

Uno degli argomenti più caldi nel mondo del business è quello legato alla motivazione delle persone, ardua impresa in ogni ambiente organizzativo in quanto gli stili di leadership hanno un grande impatto sull’attitudine dei singoli. Il rendimento di un’azienda o di una squadra è sempre strettamente collegato al livello d’impegno profuso da ogni singolo membro, ma la motivazione è come un gigante con i piedi d’argilla, da un lato riesce a infondere un'energia incredibile alle performance personali dall’altro può essere demolita anche solo da una frase mal interpretata o detta in un momento emotivamente intenso.

 
 

Mi sono imbattuto in un interessante studio elaborato da uno psicologo (Dott. Ames) che, oltre a trovarmi allineato al suo pensiero, ha dimostrato quanto uno stile incentrato sulla competenza e crescita personale abbia effetti assolutamente migliori rispetto a quello che si alimenta attraverso il confronto con gli altri. Il Dott. Ames ha introdotto il concetto di “clima motivazionale percepito” per indicare la visione composita che un soggetto coglie della struttura di un certo ambiente. Il clima motivazionale è determinato dagli atteggiamenti dei comportamenti di coloro che sono preposti alla direzione in riferimento ad aspettative espresse, sollecitazioni, riconoscimenti, caratteristiche e modalità di valutazione: quando un leader interagisce con i propri collaboratori fa delle scelte rispetto ai propri comportamenti e alla comunicazione, e sono queste scelte che diventano elementi critici per il clima motivazionale.

Ames individua dunque due tipologie di struttura, definite rispettivamente “clima orientato sulla competenza” (con caratteristiche corrispondenti a quelle dell'orientamento individuale sul compito) e “clima orientato sulla prestazione” (con caratteristiche corrispondenti a quelle dell'orientamento individuale sull’IO). In un ambiente, un clima orientato sulla competenza si realizza quando il leader riconosce l'impegno, sottolinea i progressi, valorizza il contributo di ciascuno e la collaborazione con gli altri. Quando invece in un clima orientato sulla prestazione l'accento è posto sulla competizione il leader rimprovera per gli errori o per dei risultati scadenti, dedica maggiore attenzione ai collaboratori migliori e stimola, spesso, la competizione anche all'interno del gruppo.

La ricerca ha evidenziato come la percezione di un clima orientato sul compito si correla a risposte cognitive ed affettive funzionali, come maggior divertimento e soddisfazione, minor tensione livello di stress, motivazione intrinseca, convinzione dell'impegno come determinante del successo. Inoltre in alcuni studi si è riscontrato che la percezione di un clima orientato sulla competenza si associava ad un livello più maturo di pensiero morale, minore disponibilità verso comportamenti scorretti che avrebbero potuto danneggiare le relazioni, maggior rispetto dei colleghi e delle regole.

Lo studio mette in evidenza il ruolo fondamentale del leader nella creazione di questo clima. Da questo esposto emerge chiaramente l'importanza di sviluppare strategie per creare un clima motivazionale orientato sulla competenza personale. Il lavoro di Ames dovrebbe essere studiato in ogni organizzazione che punti all’eccellenza, troppo spesso una malsana competizione interna sviluppa conflitti interni al gruppo che alla fine portano solo ad un rallentamento dell’attività e dei risultati. Curate la motivazione dei singoli sui singoli stessi, dopotutto non è un caso che la crescita venga definita “personale”.

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