Persone tossiche
Nell’articolo di oggi vorrei trattare un tema complesso ma diffuso ad ogni organizzazione, quello relativo alle persone tossiche che danneggiano le organizzazioni. Nel libro “Toxic People” Paolo Ruggeri, collega e autore di cui ho un’enorme stima, ci racconta come queste persone siano circa il 20% nella popolazione e che in pratica potrebbero essercene anche nel nostro team.
Nel libro “Toxic People” Paolo Ruggeri, collega e autore di cui ho un’enorme stima, ci racconta come queste persone siano circa il 20% nella popolazione e che in pratica potrebbero essercene anche nel nostro team. Questo libro è illuminante per chi non ha ancora dimestichezza con il tema della tossicità ma diciamo che tutti noi abbiamo avuto a che fare con persone “difficili”, ma bisogna saper distinguere tra soggetti più complessi ma comunque positivi per il team da quelli che invece possono intaccare un intero sistema con il loro modo di agire.
Vediamo ora alcune delle caratteristiche più importanti per distinguere le persone tossiche. In prima battuta troviamo la critica, cioè soggetti che sono portati a commentare in modo acceso ogni cosa o che da situazioni lineari riescono a creare un problema, costruendolo artificialmente. Sono spesso soggetti manipolatori, cioè tendono a distorcere le informazioni per piegarle al proprio bisogno, oppure tendono ad adulare chi sta ai vertici di una organizzazione, dimenticando spesso i propri pari ruolo.
Sono Individui negativi, cioè si concentrano sempre sulla negatività delle situazioni, enfatizzano il peggio o cose che difficilmente possono accadere, destabilizzando l’umore del gruppo. Mancano di empatia, non riescono a mettersi nei panni degli altri e sono poco inclini a pensare agli effetti del loro comportamento sul prossimo. Collegato a questo aspetto sottolineiamo che sono soggetti egoisti, mettono loro stessi davanti a qualsiasi cosa e non pensano mai al bene comune.
Attivano in noi quello che si chiama in gergo “Draining Energy”, cioè quella sensazione di svuotamento a livello emozionale dopo aver interagito con loro, lo percepiamo a livello energetico, avere a che fare con loro è pesante. Hanno una forte propensione all’invidia e alla gelosia, non guardano agli altri con ammirazione ma con fastidio, creano una competizione insana. Uno degli aspetti più negativi è la loro capacità di mettere i colleghi gli uni contro gli altri, creano disagio e situazioni ad hoc per far sì che l’ambiente si sleghi.
Mi allineo a Paolo Ruggeri, quando individuate questi soggetti invitateli gentilmente ad uscire, lavorare su di loro per farli evolvere è spesso un tentativo nullo. Ho avuto a che fare molto spesso con persone tossiche e sono arrivato alla conclusione che la cosa migliore è non selezionarle, ma questi soggetti sono abili nel calarsi in maschere da persone eccezionali, l’unico problema per loro è che questa finzione non dura a lungo, alla fine il loro volto viene sempre fuori.
Abbiate sempre la forza di difendere il vostro ambiente lavorativo, allontanare qualcuno non è mai semplice ma il bene del gruppo dovrebbe essere sempre in cima alle vostre priorità.